Coronavirus COVID-19: quali implicazioni per la Cardiologia?

Giuseppe Di Pasquale, Editor, Giornale Italiano di Cardiologia

Introduzione

L’attuale grave epidemia, o forse pandemia, del nuovo coronavirus COVID-19 emerso in Cina a Wuhan alla fine del 2019 ha dimostrato di avere un devastante impatto planetario di salute pubblica.

La Cardiologia sembra essere solo parzialmente toccata dal problema rispetto ad altri contesti clinico-assistenziali come quelli della sanità pubblica, malattie infettive, pneumologia, pronto soccorso e rianimazione.

In realtà le implicazioni cardiologiche del coronavirus COVID-19 sono tutt’altro che marginali e costituiscono l’occasione per richiamare l’attenzione del cardiologo sulle rilevanti interazioni tra infezioni da virus respiratori o altri agenti patogeni e rischio cardiovascolare. È nota da tempo la correlazione tra infezione da virus influenzale e infarto miocardico, come pure quelle tra infezione pneumococcica ed eventi cardiovascolari. Altrettanto noto è il valore protettivo della vaccinazione anti-influenzale nei confronti della sindrome coronarica acuta e dello scompenso cardiaco e così pure quello della vaccinazione anti-pneumococcica, pur se con evidenze più deboli1.
Nonostante queste evidenze, finora purtroppo è stata riservata una scarsa attenzione al burden cardiovascolare delle pandemie influenzali e da altri virus respiratori.

È opportuno pertanto esaminare le implicazioni cardiache del coronavirus COVID-19 e di analoghe epidemie virali respiratorie.

Fonte:
© 2020 Il Pensiero Scientifico Editore
Pubblicato online 11.03.2020.
G Ital Cardiol 2020;21(4):243-245

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